Hatsumago Dry 1800ml
Regione
Yamagata
Tipologia
- Junmai
Percentuale alcolica
16%
Ingredienti
Descrizione
Secco e profondo, dal gusto molto intenso e corposo. Consigliato con piatti a base di pesce crudo.
Seimaibuai
55%
Temperatura di servizio
Da 8°C a 55°C
Sake Meter Value
+8
Abbinamento
Il Toji (maestro di cantina) di questo produttore aspira a produrre un Sake corposo e profondo, con un forte retrogusto di umami. Secondo lui, l’unico modo per ottenere questo risultato è usare l’antica tecnica “Kimoto” con il riso Miyamanishiki. In particolare, per questo Dry Makiri il Toji utilizza riso levigato fino al 55%, adatto alla fermentazione a bassa temperatura. In questo modo, il riso si scioglie e lascia solo il gusto secco del sake.
Tohoku Meijou, il produttore, utilizza un tipo di lievito particolarmente forte che, insieme alla tecnica Kimoto, permette di ottenere un Junmai molto secco, con un raro Sake Meter Value di +8.
Rispetto ad altri sake secchi, Hatsumago Dry ha un gusto molto più ricco e corposo, che lo rende più morbido al palato, pur rimanendo un prodotto secco.
Tohoko Meijio
Lungo la costa del Mar del Giappone, alle foci del fiume Mogami, si trova la città portuale di Sakata. Qui, in epoca Meiji, esattamente nel 1893, inizia la storia di Tohoku Meijo, oggi nota per il brand Hatsumago. La produzione di questa sakagura gode dei ricchi raccolti di riso della prefettura di Yamagata, dei lunghi inverni e della buona acqua che sgorga da una falda freatica. Tutti elementi che concorrono alla produzione di ottimi sake ai quali si aggiungono le competenze artigianali tradizionali ereditate di generazione in generazione da molti dei lavoratori impiegati nella
sakagura. La produzione di sake di Hatsumago segue il metodo kimoto, per il quale l’acido lattico non viene aggiunto ma si lascia sviluppare in modo
spontaneo. Questo metodo richiede competenze meticolose e anni di esperienza, ma dà vita a sake unici per la loro complessità, profondità e il
retrogusto morbido. Nel 1994, in occasione del centenario, l’azienda ha aperto un
altro impianto di produzione di nuova concezione, introducendo nuove tecnologie
per migliorare il metodo kimoto. Una curiosità riguarda il nome “Hatsumago”, che in giapponese
significa "primo nipote”. Il fondatore, Hisakichi Sato, lo scelse intorno al 1930, quando nacque il suo primo nipote. Sato desiderava produrre sake che
avrebbero portato gioia nella vita della gente tanto quanto la nascita del nipote ne aveva portata nella sua famiglia.